NOTE DI DEGUSTAZIONE
Rosso rubino carico con riflessi granata. Millimetrica esecuzione del Primitivo. Il naso di vertiginosa profondità, impadronito da inebrianti sentori di frutti rossi viene avvolto da una folata balsamica con intriganti sensazioni tostate e intensi accenti di note speziate.Un velluto aromatico avvolge il palato in un vortice inaspettato di sensazioni. L’elegante armonia riporta gli animi alla realtà, dove tannini vigorosi sanno espandersi con assoluta delicatezza e senza eccessi. Il finale regala un vino prezioso che riconcilia la vita.
CANTINA
Dopo un lungo e attento restauro durato oltre tre anni, Schola Sarmenti apre finalmente al pubblico le porte della cantina.
Un vecchio stabilimento vinicolo costruito nella metà dell’Ottocento e rimasto chiuso per oltre cinquant’anni. Le famiglie Marra e Calabrese hanno riportato così allo splendore un antico simbolo dell’enologia salentina, fulcro di un’importante tradizione architettonica, in cui cultura e territorio vengono trasmessi al visitatore attraverso l’impetuosa bellezza delle volte a stella realizzate con conci di tufo e pietra leccese.
L’abbraccio tra presente e passato trova la sua massima espressione nei dettagli unici, capaci davvero di emozionare. Scendendo lentamente da una piccola scala centrale, il cuore viene pervaso da un profumo intenso, mentre le gambe desiderano affrettarsi, vogliose di scoprire quel mondo sotterraneo.
L’ultimo gradino e ci si trova finalmente immersi nel vino.
Una barricaia ricavata da vecchie cisterne che si susseguono l’una dopo l’altra. La giusta temperatura e un’umidità costante tutto l’anno lo rendono un ambiente perfetto dove le botti custodiscono quel vino che, una volta in bottiglia, finirà di riposare tra mura rosso porpora.
Un vecchio stabilimento vinicolo costruito nella metà dell’Ottocento e rimasto chiuso per oltre cinquant’anni. Le famiglie Marra e Calabrese hanno riportato così allo splendore un antico simbolo dell’enologia salentina, fulcro di un’importante tradizione architettonica, in cui cultura e territorio vengono trasmessi al visitatore attraverso l’impetuosa bellezza delle volte a stella realizzate con conci di tufo e pietra leccese.
L’abbraccio tra presente e passato trova la sua massima espressione nei dettagli unici, capaci davvero di emozionare. Scendendo lentamente da una piccola scala centrale, il cuore viene pervaso da un profumo intenso, mentre le gambe desiderano affrettarsi, vogliose di scoprire quel mondo sotterraneo.
L’ultimo gradino e ci si trova finalmente immersi nel vino.
Una barricaia ricavata da vecchie cisterne che si susseguono l’una dopo l’altra. La giusta temperatura e un’umidità costante tutto l’anno lo rendono un ambiente perfetto dove le botti custodiscono quel vino che, una volta in bottiglia, finirà di riposare tra mura rosso porpora.
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